Lavoro in Regione siciliana da più di 25 anni. Ho visto molte stagioni e molte “riforme”da funzionario e da sindacalista, ma il clima è rimasto sempre lo stesso: una macchina per creare consenso verso; nessuna attenzione per la quantità e la qualità del lavoro svolto in attuazione della legge, perché il fine politico della macchina è sempre stato lo stesso: produrre arricchimento per chi la gestiva ed i suoi amici e poi tante briciole per i voti, necessari per restare in sella.
Oggi vedo i deputati regionali, appropriatamente capitanati dal Presidente Crocetta e per una volta in uno coi politici renziani, muovere con determinazione contro i dipendenti della Regione.
Cos’è successo?
Una volta che non ci sono più briciole da distribuire ai siciliani, né credibili speranze di far accedere ai ruoli regionali i giovani, che oggi hanno serie difficoltà anche a trovare un lavoro in nero e sottopagato, i politici siciliani hanno capito che il modo per trovare i voti è indicare vittime alla rabbia popolare.
E quali vittime migliori dei loro ex prediletti?
Anche li nessuna differenza tra chi lavorava tanto e bene e chi no, tanto per i disoccupati (comprensibilmente) la differenza è tra chi lavora e chi no, tra chi mangia e chi no.
Curioso (e voluto) che dalla contrapposizione si chiami fuori (tra l’altro ergendosi a giudice e giustiziere) proprio chi questo stato di cose ha provocato e se ne è giovato: politica ed imprenditoria assistita, che oggi si sono pure appropriati delle bandiere dell’antimafia (salvo ogni tanto farsi trovare con le mani nella marmellata).
Che fare? Certo, bisogna riformare la Regione nel modo più rivoluzionario: facendole produrre servizi e non favori. Pagando bene chi produce, e facendo misurare i risultati agli utenti.
Massacrare i diritti acquisiti oggi punisce i regionali, domani costituirà precedente per altri cittadini.
Ma poi posso fare una domanda? Crocetta e i suoi compagni di processione, anche i Torquemada renziani come Davide Faraone hanno dato l’esempio coi propri sacrifici, oppure affidano al sacrificio altrui la rinascita della Regione?
Conosco la risposta. E la conoscete pure voi.