C’è #coviddi

In una situazione di allarme il Governo deve prendersi le proprie responsabilità ed i cittadini anche. Nessuno può chiamarsi fuori. Anche perché c’è chi, come i #sovranisti e i #nomask, si nutre di stupidaggini, che qualcuno gli somministra seminando dubbi sulle limitazioni richieste ai cittadini e poi lamentandosi dei guai che conseguono. Ma il tema non sono questi antisociali.

Il tema che voglio richiamare sono le persone di senno che abbiano responsabilità pubbliche o no.

Il primo punto è la #mascherina: quella si indossa per #proteggere gli altri. Per lo stesso motivo non si bacia e non si abbraccia l’amico incontrato per strada. Il punto non è che l’altro ti può contagiare. È che tu puoi contagiare lui.

Per questo è così stupidamente crudele l’atteggiamento di chi rifiuta di portare la mascherina: quella persona non si interessa degli altri.

I ragazzi (oramai si definiscono tali anche dopo 30 anni – un regalo della vita da precari). I ragazzi sanno che loro sono meno vulnerabili. Ma hanno famiglie: madri, padri, nonni. Vulnerabili.
Vogliono farsi carico di queste famiglie? O continuiamo a come se il problema non ci fosse?

Infine il governo. Vogliamo dire un bello “stai zitto!” al presidente di #confindustria?
Costui continua a chiedere #contributi ed #agevolazioni e #detassazioni e poi parla di  “Sussidistan”.

C’è un mondo di gente che ha perso il lavoro, non le commesse aziendali.
Gente che se non lavora non mangia. In questa situazione i “sussidi” sono necessari tanto quanto la chiusura dei locali pubblici che pure serve. Con buona pace di chi ha detto per mesi che #uncinnecoviddi e ora sta zitto o peggio di quelli che continuano a pontificare. Senza vergogna.

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