Atto n. 4-00333
Pubblicato il 11 giugno 2013, nella seduta n. 38
CAMPANELLA , ANITORI , BATTISTA , BENCINI , BLUNDO , BOCCHINO , CAPPELLETTI , CATALFO , COTTI , FATTORI , GAETTI , LUCIDI , MANGILI , MARTON , MOLINARI , MONTEVECCHI , PAGLINI , PEPE , PUGLIA , ROMANI Maurizio , SANTANGELO , SCIBONA , SERRA , MASTRANGELI , DE PIN – Ai Ministri della salute, della difesa e dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. –
Premesso che:
il programma MUOS (Mobile User Objective System) è un moderno sistema di telecomunicazioni satellitare della Marina militare statunitense ad altissima frequenza, costituito da cinque satelliti e quattro stazioni di terra;
tale programma, gestito dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, è ancora nella sua fase di sviluppo e la messa in orbita dei satelliti è prevista entro il 2015;
la base militare statunitense (US Navy) nel 2008 ha presentato un progetto per la realizzazione, anche in sede europea, di tale sistema satellitare che dovrebbe essere installato presso la base americana del Naval Radio Transmitter Facility (NRTF) di Niscemi (Caltanissetta), che costituisce una delle quattro stazioni radiotrasmittenti di terra realizzata nel 1991: nelle altre tre stazioni di terra, collocate in Virginia, Hawaii e Australia, risultano già essere completate le operazioni di installazione satellitare; manca quindi solo la stazione di Niscemi;
lo scopo dell’intera infrastruttura è il controllo e il coordinamento capillare di tutti i sistemi militari statunitensi dislocati nel globo, attraverso l’interazione di forze navali, aeree e terrestri: le informazioni che le quattro stazioni raccoglieranno permetteranno ai vertici militari statunitensi il controllo di tutti i cosiddetti utenti mobili tra cui i droni, aerei senza pilota;
considerato che, a quanto risulta agli interroganti:
la popolazione di Niscemi e l’amministrazione comunale hanno manifestato, sin dal 2009, una rigida opposizione nei confronti di tale progetto, per giustificati elementi di reale preoccupazione, in particolare per quanto concerne le radiazioni elettromagnetiche emesse dalle radiofrequenze;
i cittadini siciliani si sono spontaneamente riuniti, legati dal medesimo obiettivo di salvaguardia del proprio territorio e di tutela della salute, e hanno fondato il 25 febbraio del 2009 il Movimento No MUOS: grazie all’attivo impegno dei cittadini che hanno aderito a tale movimento e all’interessamento da parte dell’attuale Presidente della Regione Siciliana, sono state adottate diverse azioni propositive, con lo scopo di contrastare l’indirizzo della descritta politica americana: tra queste, l’analisi dei rischi e gli studi di impatto ambientale legati all’eventuale realizzazione del sistema MUOS, effettuati da esperti nel settore, sia docenti universitari che enti di ricerca e di monitoraggio, tra cui l’ARPA (Agenzia regionale protezione ambiente) della regione Sicilia. Inoltre sono stati effettuati studi di carattere giuridico-normativo che hanno permesso di mettere in luce i limiti di sicurezza imposti dalla legislazione italiana a tutela della salute umana;
il movimento No MUOS, per poter ottenere la revoca delle autorizzazioni all’installazione e alla messa in funzione del sistema, attua campagne di informazione e sensibilizzazione, di raccolta firme per la presentazione di petizioni nelle varie sedi istituzionali, ha avviato il dialogo con i diversi livelli di governo (locale, regionale, nazionale e comunitario) e il monitoraggio continuo delle attività intraprese;
dall’analisi dei rischi effettuata nel 2011 dal professor Zucchetti e dal dottor Coraddu del Politecnico di Torino – Dipartimento Energetica – si evince che l’installazione già esistente nel Comune di Niscemi (costituita da un impianto per la comunicazione via terra -UFO- e un impianto per la comunicazione con i sommergibili militari -VERDEN) superi la soglia stabilita dalla legislazione italiana in materia di tutela della salute; a tal proposito è utile citare il “Principio di precauzione”, definito nella Conferenza sull’ambiente e lo sviluppo delle Nazioni Unite (Earth Summit) di Rio de Janeiro del 1992, ripreso dal Trattato di Maastricht e inserito nella Costituzione europea, secondo cui, se non si può escludere che un intervento o una tecnologia non siano pericolosi, allora non si può procedere. Tale principio può essere applicato al caso MUOS in quanto: sono stati identificati e documentati i potenziali rischi derivanti dall’installazione del sistema satellitare; è stata effettuata una valutazione scientifica di tali rischi, a cura di esperti nel settore dell’energetica e degli impianti nucleari; tuttora non vi è una certezza scientifica che permetta di escludere ragionevolmente la presenza dei rischi identificati;
il completamento del progetto militare americano, con l’ulteriore installazione del sistema di comunicazione via satellite, comprometterebbe gravemente la salute dei cittadini che vivono nel territorio circostante l’area di interesse, a causa del campo elettromagnetico indotto dal MUOS: infatti, l’esposizione prolungata a campi elettromagnetici di media intensità potrebbe provocare gravi malattie (tumori, leucemie, cataratte, eccetera). Ma l’esposizione a campi molto intensi può essere addirittura fatale: se per errore le parabole del MUOS puntassero contro una persona anche per pochi secondi, potrebbero provocare ustioni gravissime, fino alla morte. Inoltre, campi elettromagnetici intensi interferiscono con apparecchiature elettriche, tra cui apparecchi elettromedicali di vitale importanza (by-pass, pace-maker) e apparecchiature ospedaliere;
alla luce di quanto esposto è doveroso che all’interno delle Istituzioni si faccia chiarezza su tutti gli aspetti salienti di questa grave situazione;
a parere degli interroganti, è indispensabile ottenere la definitiva revoca delle autorizzazioni all’utilizzo dell’impianto. A tal fine, di seguito vengono descritte le varie fasi che hanno portato all’autorizzazione dell’installazione del sistema MUOS e una sintesi dei momenti più importanti del fenomeno MUOS in Sicilia: nel 2001 viene siglato un accordo bilaterale tra gli USA e l’Italia (Governo Berlusconi); nel 2006 l’accordo viene ratificato (Governo Prodi); nel 2007 l’Assessorato regionale Ambiente e Territorio avvia l’iter per il rilascio del nulla osta per mezzo di una valutazione di impatto ambientale (VIA); nel 2008 viene concesso il nulla osta in seguito al parere favorevole reso in una conferenza dei servizi, cui partecipano il Comune di Niscemi, la sovrintendenza ai beni culturali di Caltanissetta, il dipartimento regionale Ambiente e Territorio, l’Ente gestore della Riserva, l’Ente Foreste Demaniali, l’Ufficio per la Protezione ambientale di Caltanissetta;
i momenti più importanti di tale vicenda, a parere degli interroganti, sono i seguenti: 31 agosto 2006: il Ministero della difesa esprime parere favorevole al programma MUOS; 9 settembre 2008: nulla osta da parte della conferenza dei servizi presso l’Assessorato regionale Territorio e Ambiente, compreso il rappresentante del Comune di Niscemi; dicembre 2008: l’ARPA colloca quattro centraline idonee al rilevamento di campi elettromagnetici presso abitazioni civili nel Comune di Niscemi; 22 gennaio 2009: il sindaco di Niscemi chiede all’Assessorato regionale alla Sanità e all’ARPA un’analisi accurata sullo stato di salute della popolazione; 25 febbraio 2009: il consiglio comunale di Niscemi approva una mozione contro l’installazione della stazione MUOS; 6 marzo 2009: la Regione blocca l’iter di realizzazione del progetto fino a quando le Autorità militari USA non avranno presentato un resoconto dettagliato sulle caratteristiche tecniche del progetto; 5 ottobre 2012: la Procura di Caltagirone mette i sigilli al cantiere della stazione MUOS di Niscemi per ipotetici reati ambientali; 28 ottobre 2012: il Tribunale di Catania annulla il decreto di sequestro del MUOS; vengono tolti i sigilli al cantiere; 5 febbraio 2013: dopo un’audizione delle Commissioni 4a e 6a dell’Assemblea regionale siciliana (ARS), che mette in evidenza i reali rischi per la salute e per l’ambiente che il MUOS rappresenta, il Governo regionale revoca le autorizzazioni concesse; 15 febbraio 2013: il Console USA assicura che i lavori sono stati sospesi; 19 febbraio 2013: il Presidente del Consiglio dei ministri dichiara che sul MUOS ci sono obblighi internazionali vincolanti; 20 febbraio 2013: il Governatore Crocetta dichiara che la Regione sosterrà il Comune di Niscemi nel ricorso al TAR per l’annullamento del proprio nulla osta, rilasciato il 9 settembre 2008; 11 marzo 2013: accordo tra Governo e Regione Sicilia per l’affidamento dell’analisi dei rischi all’Istituto superiore della sanità (ISS);
in quest’ultimo periodo si è creata un po’ di confusione attorno all’argomento, in quanto dalle ultime notizie è emerso che: l’8 aprile 2013 l’ufficio di gabinetto del Sindaco del Comune di Niscemi ha inviato una lettera al Presidente della Regione Siciliana e all’Assessorato regionale del territorio e dell’ambiente in cui segnala la continuazione dei lavori di costruzione del MUOS presso la base americana di Niscemi, nonostante la revoca dell’autorizzazione, allegando immagini e video comprovanti l’accaduto; il 20 maggio 2013, invece, il “Giornale di Sicilia” di Caltanissetta ha pubblicato una notizia secondo cui il Console americano Donald Moore, nel corso di un colloquio con il presidente della Regione Rosario Crocetta, avrebbe confermato che la Marina degli Stati Uniti ha sospeso, in ossequio a quanto deciso nell’incontro avuto nel marzo scorso con il Governo Monti e con il Governo regionale, i lavori di costruzione dell’impianto MUOS. I soli lavori che si fanno all’interno della base americana di Niscemi – secondo una nota della Regione Siciliana – sono esclusivamente relativi alle normali attività di manutenzione della base. Il presidente Crocetta si è dichiarato soddisfatto per il rispetto degli accordi e ha sottolineato l’importante risultato ottenuto dal Governo regionale,
si chiede di sapere:
quali iniziative di propria competenza i Ministri in indirizzo intendano adottare al fine di rispondere in modo responsabile ad una problematica complessa e pericolosa per il territorio coinvolto, nella consapevolezza che la tutela della salute dovrebbe essere più importante di qualunque altra motivazione politica;
se risulti corrispondente al vero che i lavori di costruzione presso la base americana del Comune di Niscemi stiano continuando e, nel caso in cui la notizia risultasse vera, se non ritengano necessario intervenire, ciascuno per quanto di competenza, data la revoca delle autorizzazioni concesse, considerando anche le gravi ripercussioni che una simile situazione comporta per la popolazione e il territorio interessato.