Risposta Atto Ispettivo Beni Confiscati alla Mafia

Il Vice Ministro dell’interno Bubbico ha risposto all’interrogazione 3-00579 del Portavoce al Senato Francesco Campanella  e altri sulla destinazione e l’utilizzo dei beni confiscati alla mafia. Il rappresentante del Governo ha fornito assicurazioni sulla pubblicazione degli elenchi dei beni confiscati inutilizzati. Ha segnalato inoltre che è allo studio una riforma delle procedure di vendita e delle modalità operative dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Il Portavoce Campanella in replica ha manifestato interesse per la riforma dell’Agenzia. (segue testo)

BUBBICO, vice ministro dell’interno. Signor Presidente, con l’interrogazione all’ordine del giorno il senatore Campanella pone all’attenzione del Governo la questione della destinazione e dell’uso dei beni confiscati alla criminalita` organizzata.
Nella strategia di attacco alla ricchezza mafiosa diventa centrale il ruolo dell’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati, chiamata ad amministrare secondo criteri dinamici e di redditivita` i patrimoni sottratti alle organizzazioni delinquenziali in vista del loro definitivo riutilizzo per scopi istituzionali o in progetti sociali sviluppati da enti locali e Regioni.
La complessita` di questa missione non sfugge, ove si considerino le ingenti dimensioni dei patrimoni acquisiti.
In base alla normativa vigente, l’Agenzia, dopo aver messo in atto tutte le iniziative necessarie a superare eventuali criticita` che ostacolino la destinazione dei beni, invita gli enti territoriali in cui gli immobili sono ubicati a manifestare l’interesse al loro trasferimento per finalita` istituzionali o sociali.
Successivamente, la concessione dei beni ad associazioni o comunita`e` deliberata autonomamente dall’ente territoriale a cui il bene e` stato trasferito, nel rispetto dei princı`pi di trasparenza, pubblicita` e parita` di trattamento, e quindi di non discriminazione.
Nelle fasi successive all’assegnazione, l’Agenzia svolge una mirata attivita` di monitoraggio, per verificare l’effettivo utilizzo dei beni da parte degli enti locali beneficiari. Nel caso di eventuali e accertati profili di illegittimita` e illegalita` nell’assegnazione o nell’utilizzo dei beni, l’Agenzia avvia immediatamente le operazioni per la revoca dell’assegnazione o della destinazione. Analogo provvedimento di retrocessione e` disposto nel caso in cui l’ente locale e destinatario del bene non abbia provveduto entro un anno all’assegnazione dello stesso. Venendo ora al profilo dell’accessibilita` dei dati relativi ai beni confiscati, faccio presente che sin dall’avvio del funzionamento dell’Agenzia, nel 2010, la pubblicazione degli elenchi dei beni sottoposti a confisca e` stata realizzata tramite la banca dati fornita dall’Agenzia del demanio.Al momento e` in fase di completamento il progetto di realizzazione di un sistema per la gestione informatizzata ed operativa delle procedure di amministrazione e destinazione dei beni sequestrati e confiscati. Una volta avviato, tale sistema informatico garantira` la massima pubblicita` dei beni confiscati non ancora assegnati, rendendoli accessibili agli aventi diritto. Inoltre, l’incremento del personale assegnato e le recenti novita` legislative introdotte in materia di trasparenza – che stabiliscono anche la pubblicazione dei dati relativi all’attivita` procedimentale – consentiranno di pubblicare elenchi maggiormente dettagliati dei beni stessi. Queste misure vanno completate per arrivare a risolvere tutti i nodi che condizionano negativamente il processo di gestione dei beni e, in particolare, degli immobili e delle aziende, che sono spesso di natura oggettiva e indipendenti dall’Agenzia. Nell’evidenziare che a oggi non sono pervenute manifestazioni di interesse da parte delle cooperative edilizie costituite dal personale delle Forze armate o delle Forze di polizia, assicuro che sono allo studio procedure in grado di garantire la pubblicita` delle delibere di vendita, anche al fine di consentire l’esercizio del diritto di opzione garantito dalla normativa stessa. In conclusione, vorrei aggiungere che e` in dirittura d’arrivo un lavoro, predisposto dalla Presidenza del Consiglio dei ministri e dai Ministeri interessati, per disegnare un processo di riforma dell’organizzazione funzionale e operativa dell’Agenzia, perche´ si tratta di uno strumento che risulta molto efficace nell’azione di contrasto alle mafie e alle criminalita` organizzate. Le Forze di polizia e la magistratura dispongono con notevole frequenza sequestri, e poi confische definitive, di patrimoni illegalmente costituiti e si rende quindi necessaria la definizione di un impianto legislativo e normativo in grado di mettere a valore e restituire alle comunita` e all’economia legale quei patrimoni illecitamente accumulati, garantendone anche la massima produttivita` economica e sociale. Spesso, infatti, accade che nelle fasi che intercorrono tra il sequestro e la confisca definitiva, quei patrimoni deperiscano o quelle attivita` produttive vengano completamente annullate, generando perdite di ricchezza, perdite di posti di lavoro e perdite di opportunita` per il loro reimpiego efficace e legale. Aggiungo anche che spesso i beni sequestrati e confiscati in via definitiva presentano gravami di varia natura, perche´ esistono situazioni di comproprieta`, di riservati domini, di obbligazioni nei confronti di terzi, e l’attuale normativa non consente di agire con la necessaria efficacia al fine di rendere disponibili quei beni e di riassegnarli al circuito dell’economia legale e della valorizzazione sociale degli stessi. Per questo motivo, credo che l’iniziativa avviata di concerto tra Presidenza del Consiglio dei ministri e Ministero dell’interno possa servire a mettere in campo nuove modalita` operative in grado di risolvere le tante criticita` segnalate anche attraverso questa interrogazione.

CAMPANELLA (M5S). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facolta`.
CAMPANELLA (M5S). Signor Vice Ministro, prendo atto della sua risposta, della quale la ringrazio, e vorrei segnalare alcuni aspetti.
Sappiamo tutti che la criminalita` organizzata, al di la` dei suoi aspetti sociopolitici, si comporta come un’azienda e che la sottrazione all’economia criminale di beni e` estremamente importante. Nel caso di aziende e soprattutto di beni immobili la confisca ha un valore simbolico enorme, perche´ le mafie vivono nel territorio e gli immobili generalmente funzionano come monumenti, come segnalazioni del proprio potere nel territorio stesso. Quando si immagina – come il Governo si e` impegnato a fare accogliendo l’ordine del giorno G3.200 lo scorso 9 gennaio – di accelerare le procedure atte a garantire anche alle Forze dell’ordine, che proprio nell’azione di sottrazione di questi beni si sono distinte e spese, quanto previsto dalla normativa in merito all’esercizio del diritto di opzione, facciamo dei grandi passi avanti nella direzione della sconfitta, anche simbolica, della mafia. D’altro canto, dobbiamo fare attenzione perche´ non possiamo permetterci in quest’ambito alcuna inefficienza che si annida nel funzionamento normale di qualsiasi grande struttura, perche´ ogni inefficienza, in un territorio a rischio, lascia spazio appunto ad una ripresa, anche simbolica, da parte della mafia, a volte anche sugli stessi beni confiscati. In un’interrogazione che ho presentato, e a cui ancora non ha avuto risposta, ho segnalato che in un comune della provincia di Palermo, Bagheria, esistono degli immobili confiscati e ancora nella disponibilita` dei proprietari, cosa che per chi si e` opposto alle famiglie mafiose e` uno smacco, ed e` uno smacco sostanzialmente per tutto lo Stato, mentre per la mafia e` una sostanziale affermazione di capacita` di resistenza al potere statale, cosa che non ci possiamo permettere. Se poi lasciamo un bene non ben gestito, a decadere e a perdere di valore, oltre a generare sfiducia negli aventi diritto, al tempo stesso generiamo sfiducia in tutta la popolazione, che vede che quel bene o e` tenuto dalle famiglie, oppure nessuno puo` usarlo. Per questo accolgo con interesse e attenzione la sua comunicazione circa un’ipotesi di riforma dell’Agenzia: guardo con interesse a cio` e vi invito, impegnandomi insieme al mio Gruppo, a prestare un’attenzione particolare a quest’ambito, perche´, come accennavo, e` un ambito che non ammette alcuna distrazione.

2 thoughts on “Risposta Atto Ispettivo Beni Confiscati alla Mafia

  1. bravo, sen, condivido tutto ciò che hai detto, come vedi non sono sempre critico, e se la mia è (almeno credo perchè avendo quasi tutti i media contro ) sempre costruttiva, ciao avanti così

  2. Il Vice ministro o è bugiardo, il che è assolutamente improbabile oppure, chi lo avrebbe dovuto informare non lo ha fatto.

    Il dott. Caruso Prefetto e direttore dell’agenzia dei Beni Confiscati è stato non solo informato della esistenza della COPS che è una Cooperativa Edilizia dove i soci sono tutti poliziotti in servizio attivo ma, addirittura, giace in qualche cassetto della “SUA” Agernzia una richiesta formale a firma del sottoscritto in qualità di Presdiente della COPS di 170 alloggi. Il prefetto a tale richiesta non ha MAI DATO ALCUNA RISPOSTA. Ancora più grave è sapere che oggi grazie all’interrogazione formulata dal Senatore Capanella, il prefetto non abbia ritenuto informare il Vice Ministro Bubbico o il dicastero competente circa le pretese legittime dei soci poliziotti della COOPERATIVA COPS. OLTRE ALLA RABBIA SIAMO IN POSSESSO ANCHE DELLA DOCUMENTAZIONE.

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