La situazione del Porto di Licata, così come rappresentata, costituisce un gravissimo problema per la sicurezza della navigazione, per la salvaguardia della vita umana in mare, per la pubblica incolumità dei cittadini, nonché per ragioni di ordine pubblico e pubblica sicurezza.
L’intera area portuale, scarsamente illuminata, è oggetto di illeciti di varia natura, dalla pesca di frodo, ai furti, allo spaccio di stupefacenti e a traffici illeciti.
A seguito della mancata funzionalità dell’impianto di illuminazione del porto, causato da un guasto alla cabina sita nella banchina “Marinai d’Italia”, che ha costretto il capo del circondario marittimo e comandante del porto di Licata (AG) ad emanare un’ordinanza per il divieto d’ingresso e di uscita dal tramonto all’alba di navi, galleggianti, natanti in genere, oltre a tutte le attività all’interno dell’ambito portuale, è stato presentato un atto di sindacato ispettivo, a prima firma Francesco Campanella, ai Ministri delle infrastrutture e dei trasporti e dell’interno per sapere se siano a conoscenza di quanto esposto, se intendano attivarsi, per quanto di propria competenza, al fine di verificare quali siano gli interventi intrapresi e finalizzati ad impedire il persistere del degrado e della trascuratezza dello scalo marittimo di Licata e quali iniziative intendano adottare per verificare i fatti ed accertare le responsabilità dei disservizi, dei ritardi e dei mancati interventi.
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