
La croce in un ufficio pubblico, in un tribunale, in un’aula di una scuola significa con chiarezza che quel territorio è di un gruppo che in quell’area è maggioritario.
In questo senso la questione che si è creata alla scuola Ragusa Moleti è esemplare: il crocifisso non sono dei simboli di adesione personale, ma dei modi per segnare il territorio.
Ci sono tante minoranze che non si identificano, penso agli ebrei, agli evangelici, agli atei. Italiani a tutti gli effetti, ma che non si identificano con quei simboli.
I padri costituenti, sulla scorta di una robusta cultura liberale questa storia l’avevano affrontata e risolta nell’articolo 3 della Costituzione che recita: ‘tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzioni di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche’”.