Palermo, 16 LUGLIO 2015 – “Le parole usate da Matteo Tutino e intercettate mentre era al telefono con il presidente della Regione Rosario Crocetta sono espressione di quella stessa subcultura mafiosa che in tanti, compreso il governatore della ‘rivoluzione’, affermano di voler combattere, trincerandosi dietro il vessillo della lotta alla mafia, evidentemente perche’ essere antimafioso va di moda. Tralasciando considerazioni di carattere politico sullo tsunami Crocetta, che tre anni fa si e’ abbattuto su questa bellissima e disgraziata terra che e’ la Sicilia, sovviene una sola domanda: come puo’ e con quale coraggio un uomo che vive sotto scorta da anni, che ha costruito campagne elettorali sulla retorica dell’antimafia, ipotizzare, dopo l’ennesima tegola piombata sulla sua testa, di continuare a governare la Sicilia? L’autosospensione è solo un modo per prendere tempo”.
Lo dice il senatore di L’Altra Europa con Tsipras, Francesco Campanella. “A determinare i cambiamenti e’ la pratica quotidiana, non gli strali antimafia ai quattro venti ai quali il governatore ci ha abituato in questi anni -prosegue -. Come si puo’ parlare di meritocrazia e puntualmente scegliere di mettere in posti chiave solo gli amici perche’ facili da controllare e gestire. Sbaglio o anche questo atteggiamento e’ figlio di quella stessa subcultura mafiosa, tanto sbandierata, che il governatore intende sradicare? Ci aspettiamo dimissioni immediate, non per la dignità di Crocetta (?) ma per la dignità della Sicilia “