Italicum, presentate a Palermo iniziative giudiziarie e referendarie Campanella: “Chiamiamolo pure Porcellum 2.0”

italicum-2-770x513PALERMO, 15 DICEMBRE 2015 – “Più che di Italicum dovremmo cominciare a parlare di Porcellum 2.0, perché la legge elettorale voluta da Matteo Renzi altro non è se non l’evoluzione in negativo della precedente riforma, non a caso impugnata dalla Corte Costituzionale”.

Così il senatore de L’Altra Europa con Tsipras, Francesco Campanella, intervenuto questo pomeriggio alla presentazione delle iniziative giudiziarie e referendarie contro la riforma elettorale targata Renzi. Nel corso della conferenza stampa, introdotta dal vicepresidente vicario dell’Ars, Antonio Venturino, gli avvocati del Coordinamento democrazia costituzionale, Alessandro Crociata, Francesco Menallo e Sonia Spallitta, hanno esposto i motivi alla base dei ricorsi che saranno presentati, oltre che a Palermo, nelle 26 Corti d’appello italiane.

“Una novità, quest’ultima, rispetto al ricorso presentato nel caso del Porcellum – hanno dichiarato Crociata, Menallo e Spallitta -. In quel caso, il ricorso depositato è stato soltanto uno, mentre questa volta puntiamo alla partecipazione dal basso, invitando i cittadini a sottoscrivere l’atto. La nostra battaglia parte da una consapevolezza: questa legge dà una spallata all’intero sistema costituzionale, con la scusa di adeguarsi a quanto scritto nella sentenza della Corte Costituzionale”.

12391784_990745640983073_8820420910949531469_n“L’Italicum – hanno aggiunto i tre avvocati – lede i diritti politici dei cittadini sanciti dalla Costituzione, secondo cui il voto deve essere libero e soprattutto uguale. Con questa nuova legge elettorale, invece, i vizi della precedente riforma sono stati reiterati, perché nel bilanciamento tra principi di governabilità e di rappresentatività dei cittadini è stato dato maggior peso al primo, a scapito del secondo. Questo è maggiormente vero ai ballottaggi, dove non è prevista una soglia minima di partecipanti al voto”.

“Con questi presupposti – hanno concluso i tre legali – la battaglia referendaria diventerà inevitabile nel caso in cui venisse approvata la riforma costituzionale”.

Secondo il vicepresidente vicario dell’Ars, Antonio Venturino, intervenuto in veste di ospite dell’iniziativa, “è necessario fare chiarezza su una norma che nasce con diversi aspetti di illegittimità, a partire dal fatto che la norma entrerà in vigore a luglio del prossimo anno, ma non si sa ancora come finirà l’iter parlamentare della riforma costituzionale”.

“La nostra tesi – ha aggiunto Campanella, componente della commissione Affari Costituzionali in Senato – è che questo governo stia operando una serie articolata di scelte riduttive della partecipazione popolare. La sentenza della Corte Costituzionale sul Porcellum rimandava a una nuova legge che da quei difetti fosse emendata. Questo governo ha fatto la scelta di reiterare e aggravare i difetti della precedente riforma elettorale, per questo motivo oltre ai ricorsi giuridici stiamo organizzando una raccolta firme per proporre il referendum abrogativo”.

Per sottoscrivere il ricorso contro l’Italicum è possibile contattare gli studi legali degli avvocati Crociata, Menallo e Spallitta, oppure contattare il coordinamento all’indirizzo cdcpalermo@gmail.com

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