Roma, 4 gen. – “Espellere gli immigrati irregolari con un processo sommario per rispondere al malessere di chi è precario o perde il lavoro non è la soluzione, in un mondo globalizzato in cui le economie sono sempre più interconnesse”. È quanto sostiene il senatore Francesco Campanella di Sinistra Italiana.
”Non dobbiamo dimenticare che le guerre e la povertà estrema di tante parti del globo sono alimentate dall’arricchimento dell’Occidente grazie alla vendita delle armi o alla rapina di terre e risorse naturali. Il lavoro non è una quantità finita, ma dipende da quanto è diffusa la ricchezza. E non è sottratto agli italiani dai migranti, segregati in mestieri dove lo sfruttamento è estremo, ma dalle grandi multinazionali che dettano le ‘condizioni del mercato’, cui evidentemente il M5S non è estraneo”.
”Con questo post Grillo sceglie con chi stare: con i ricchi di tutto il mondo, contro i poveri di tutto il mondo -sottolinea Campanella- come dimostrano le simpatie tributategli da Luttwak (vedi appoggio all’amministrazione di Bagheria) e Farage. Mettere povero contro povero è solo un modo per distrarre dagli abusi di multinazionali e capitalismo finanziario, infischiandosene del fatto che la progressiva riduzione del welfare in nome del peraltro inefficace contenimento del debito pubblico, non ha fatto altro che aumentare la povertà, di tutti, italiani e non”.
trasformiamo il CIE in Centro di Internazionalizzazione dell’ Economia
gli immigrati vanno formati e inseriti nel mondo del lavoro
poi con una copia della loro attrezzatura di lavoro
continuerà ad operare nel paese di origine
la ditta importerà i prodotti dall’immigrato
questo decentramento produttivo porterà sviluppo economico