Palermo, 25 lug. – “Le dimissioni non accettate di Giorgio Ciaccio ricordano i teatrini dorotei della Prima Repubblica e quindi della peggiore politica. Se i protagonisti sono gli esponenti del Movimento Cinque Stelle che si autoproclamano come onesti e paladini integerrimi di un nuovo modo di intendere la politica lo spettacolo è ancora più avvilente”.
Così il senatore del Mdp-Articolo 1 Francesco Campanella commenta il voto contrario di Sala d’Ercole alle dimissioni del deputato pentastellato rinviato a giudizio per il caso firme false alle amministrative di Palermo del 2012.
“Pare strano – aggiunge Campanella – che Ciaccio abbia dimenticato di accompagnare alla sua lettera di dimissioni l’aggettivo ‘irrevocabili’: un’omissione che conferma l’incompetenza dei pentastellati o ne conferma la malafede. Poi vediamo che il gruppo, Ciaccio compreso, non ha partecipato al voto e capiamo che si tratta solo di malafede”.