PALERMO, 25 NOVEMBRE 2015 – “Percorrere una strada provinciale e ritrovarsi improvvisamente a cadere in un burrone. Può succedere anche questo in una Sicilia diventata terra di nessuno. È così sulla strada provinciale 53, che da Alia porta a Sclafani Bagni, nel Palermitano. La strada è interrotta, da più di due anni, nell’assoluta negligenza generale”.
Lo denuncia in una nota il senatore de L’Altra Europa con Tsipras, Francesco Campanella, promotore della campagna contro il dissesto idrogeologico #laSiciliaTrema. Secondo Campanella, “se annunciamo l’abolizione delle province dal salotto di Massimo Giletti e poi in tre anni non riusciamo a produrre una legge decente che istituisca i liberi consorzi di Comuni, succede questo: che le strade provinciali diventano terra di nessuno, in cui nessuno può intervenire e in cui qualunque malcapitato si trovi a passare, può rischiare la vita”.
“Sulla strada provinciale tra i due Comuni del Palermitano – aggiunge il senatore – non si trova uno straccio di segnaletica in prossimità del dirupo che ha completamente inghiottito l’asfalto. Le indicazioni, partendo da Alia, ci sono fino ai limiti del territorio comunale. L’amministrazione di Sclafani Bagni, territorio in cui ricade il crollo, a metà strada tra i due Comuni, ha anche prestato la segnaletica alla Provincia di Palermo, un paio di anni fa, quando è avvenuto il crollo. Ma col tempo le transenne sono sparite, forse volate via, forse rubate da qualcuno. Ecco in che stato versano le strade provinciali, completamente abbandonate a se stesse, mentre a Palazzo d’Orleans si litiga ancora attorno alle scaramucce di un partito che ormai rappresenta solo se stesso”. “Difficilmente una catastrofe amministrativa di questa portata poteva essere immaginata, persino dalla classe politica siciliana. Mi chiedo solo cosa aspettino, davanti a un disastro talmente sotto gli occhi di tutti, a staccare la spina al governo Crocetta – conclude Campanella – e porre fine a questa agonia per tutti i siciliani”.
tutte le strade regionali e provinciali passeranno all’ ANAS come vuole l’UE
i liberi consorzi passeranno da 9 a 29 aree vaste metropolitane (7) o territoriali (22)
attualmente abbiamo 9 province e 3 Metropoli