«Come siamo usciti dal Welfare e come possiamo tornarci»: è questo il titolo del dibattito che si terrà il prossimo sabato 28 gennaio alle 16 nell’Aula Rostagno del Palazzo delle Aquile a Palermo.
Un incontro promosso dal senatore di Sinistra Italiana, Francesco Campanella, nel corso del quale interverrà la scrittrice Rosa Fioravante, autrice di “Quando è troppo è troppo! Contro Wall Street, per cambiare l’America, Bernie Sanders”.
Un momento di sintesi e confronto per ragionare su quali sfide deve affrontare oggi la sinistra e su come allontanarsi dall’autoreferenzialità dietro cui l’attuale classe dirigente si è trincerata.
«Il sistema economico neoliberista – dice Campanella – ha radicalmente cambiato il volto della società occidentale, perché parcellizzando il lavoro ha reso più difficile la coscienza di classe fra lavoratori. È così che siamo arrivati a vivere in una società in cui pochissimi hanno troppo e il 99 per cento ha troppo poco. In questo contesto, la politica in Occidente si avvia a presentare sempre più due scelte fra il meno peggio. Il tertium non datur è la sinistra. Cioè quel polo che propone di rovesciare il cambiamento climatico, di redistribuire le ricchezze, di avere il pubblico che controlla l’economia e non il denaro che controlla la vita degli esseri umani».
«Alcuni segnali di avvio di nuove storie, anche a sinistra, ci sono – aggiunge Fioravante -: la campagna di Sanders negli Stati Uniti, il Labour di Corbyn, Podemos e Syriza in Europa e non solo. Per costruire queste nuove opzioni è necessario tornare a costruire il conflitto sociale organizzando gli inorganizzabili: cioè mettendo insieme i lavoratori tradizionali, quelli già presenti nei sindacati, e quella marea di working poors, di precari, di giovani disoccupati o occupati a condizioni da cottimo medievale. Contro una globalizzazione sbagliata non si scagliano solo le destre estreme che scaricano il suo peso su altri ultimi come i migranti, e che fomentano l’odio per il diverso, ma deve tornare a dire parole di condanna anche la sinistra. Lontano dalle élites e lontano dall’autoreferenzialità un po’ compiaciuta che troppo spesso la ha caratterizzata negli ultimi trent’anni».
Un reddito minimo garantito per evitare tensioni e problemi sia di crescita economica sia sociali., la somma sarà detratta dall’insieme dei numerosi sussidi che i disoccupati e i poveri ricevono, in cambio chi lo riceve dovrà frequentare un corso di formazione di 4 ore e dovrà prestare 4 ore di lavori socialmente utili nella stessa giornata.
al termine della formazione il cittadino dovrà accettare il lavoro per cui è stato formato oppure aprire una sua azienda per sviluppare in autonomia ciò che ha imparato ed esercitare in proprio oppure come operatore di un’azienda decentrato al proprio domicilio